GENE WARRIOR BEHAVIOR

Pubblicato il 11 dicembre 2024 alle ore 19:00

Ho sempre trovato affascinante esplorare il mondo della biologia e del true crime, due ambiti che sembrano diversi ma condividono un profondo interesse per ciò che ci rende unici. Da una parte, mi incuriosisce capire i meccanismi del nostro corpo, che definiscono chi siamo e quanto possiamo essere diversi. Dall'altra, mi interrogo incessantemente sui motivi dietro i crimini: c'è solo brutalità o c'è molto di più? Credo che ogni comportamento nasconda complessi intrecci di biologia e ambiente, e non sia mai solo questione di “brutalità".

Questo mi spinge a ricercare quante più informazioni possibili che possano aiutarmi a comprendere quello che succede e quindi a darmi una risposta scientifica. Così mi sono imbattuta nel “gene guerriero”.  Ma di cosa si tratta? 

 

Il gene MAOA e la predisposizione a comportamenti aggressivi

La genetica moderna ha aperto una finestra sulle complesse interazioni tra geni e comportamenti umani, incluso il crimine. Uno degli esempi più studiati è il gene MAOA (monoamino ossidasi A), spesso soprannominato il "gene guerriero". Questo gene codifica un enzima coinvolto nel metabolismo dei neurotrasmettitori chiave, come serotonina, dopamina e noradrenalina, che regolano l’umore e le risposte allo stress. Finora però, nessun esperimento controllato ha dimostrato in modo definitivo che il gene guerriero influenzi direttamente i comportamenti legati all’aggressività.

Immagine generata da DALL-E: raffigurante una scena psicologica tesa

Immagine generata da DALL-E

Il ruolo del gene MAOA

Il gene MAOA è responsabile della produzione dell’enzima monoamino ossidasi A, che degrada i neurotrasmettitori nei neuroni, ripristinando l'equilibrio chimico del cervello. Una mutazione o una variante di questo gene può portare a un funzionamento anomalo dell'enzima. Questo, a sua volta, può causare un accumulo di neurotrasmettitori, che può influenzare il comportamento umano, soprattutto in situazioni di stress.

La variante più nota del gene MAOA è quella con attività ridotta, chiamata MAOA-L. Gli individui portatori di questa variante producono meno enzima MAOA, il che si traduce in una capacità limitata di metabolizzare i neurotrasmettitori. Studi hanno associato questa variante a una maggiore impulsività, comportamenti antisociali e, in alcuni casi, episodi di violenza.

 

Il legame con i comportamenti violenti

Il legame tra MAOA e comportamenti aggressivi è emerso attraverso studi su famiglie con una predisposizione storica alla violenza. Un caso famoso riguarda una famiglia olandese in cui molti membri maschi con una mutazione del gene MAOA mostravano comportamenti estremamente violenti. Questi individui avevano livelli anormalmente elevati di serotonina e dopamina nel sistema nervoso centrale, che contribuivano a risposte impulsive e aggressive.

Successivamente, studi su gruppi più ampi hanno confermato che gli uomini portatori della variante MAOA-L sono più predisposti a comportamenti aggressivi, ma solo se esposti a condizioni ambientali avverse, come abusi durante l’infanzia o stress cronico. Questo evidenzia come i geni non agiscano mai in isolamento, ma interagiscano con l’ambiente in modi complessi.

Tuttavia, gli studi sperimentali che utilizzano scenari controllati hanno mostrato che l’effetto del gene MAOA è più evidente in situazioni di provocazione diretta, confermando che l’influenza genetica dipende strettamente dal contesto. Ad esempio, le reazioni aggressive sono più pronunciate quando un individuo portatore della variante MAOA-L viene sottoposto a stress emotivo o frustrazione.

 

Predisposizione genetica e libero arbitrio

La scoperta di un legame tra la variante MAOA-L e comportamenti antisociali solleva questioni etiche e legali. Ad esempio, è giusto considerare la predisposizione genetica come attenuante in un contesto legale? Diversi casi giudiziari, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, hanno preso in considerazione il ruolo del gene MAOA come fattore attenuante in crimini violenti, alimentando un dibattito etico sul libero arbitrio e la responsabilità personale.

Immagine generta da DALL-E

Controversie scientifiche

Nonostante gli studi esistenti, il legame tra MAOA e comportamento è tutt’altro che definitivo. Critiche alla ricerca includono:

  • Riduzionismo genetico: Ridurre comportamenti complessi come la violenza a una sola variante genetica è considerato eccessivamente semplicistico.
  • Interazione gene-ambiente: La predisposizione genetica è solo un pezzo del puzzle. Le esperienze di vita e il contesto sociale giocano un ruolo cruciale nello sviluppo di comportamenti aggressivi.
  • Bias di genere: La maggior parte degli studi si è concentrata sugli uomini, poiché il gene MAOA si trova sul cromosoma X. Le donne, avendo due cromosomi X, sono meno probabilmente influenzate da una singola variante.

 

Inoltre, non tutti gli individui portatori della variante MAOA-L sviluppano comportamenti violenti, e molti conducono vite completamente normali. Questo evidenzia che i risultati degli studi correlativi non possono essere generalizzati o utilizzati per fare previsioni definitive sul comportamento individuale.

Comprendere queste interazioni può offrire nuove prospettive non solo sulla criminologia, ma anche su come prevenire comportamenti antisociali. Conoscere meglio il "gene guerriero" non significa giustificare la violenza, ma piuttosto fornire strumenti per affrontarla con un approccio scientifico e umano.

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